Army Of Two: The Devil's Cartel è il terzo capitolo della saga di sparatutto in terza persona sviluppata da Visceral e distribuita da Electronic Arts tutto incentrato sulla cooperazione tra i due membri della nostra squadra durante le sparatorie di cui saranno protagonisti. Dopo un primo episodio semplicemente discreto ed un secondo che invece si collocava all'incirca dalle parti del disastro, The Devil's Cartel è comunque riuscito a generare buone aspettative presso parte dell'utenza, che sperava che questo titolo potesse rilanciare la serie, dal momento che fin dalle prime presentazioni pubbliche si mostrava come uno sparatutto frenetico, senza troppi fronzoli e in grado di divertire il giocatore con le sue dinamiche CO-OP. Sarà riuscita Visceral nel suo intento? Giù le maschere e andiamo in Messico a scoprirlo!!
Come detto poc'anzi, Army Of Two: The Devil's Cartel è ambientato in Messico, dove l'agenzia di soldati mercenari TWO (acronimo di Tactical Worldwide Operations), capitanata da Alpha e Bravo (discepoli dei vecchi Rios e Salem), è chiamata a proteggere il candidato presidente Juan Angelo Cordova, che sta lottando con tutte le sue forze col cartello di narcotrafficanti che di fatto detiene il potere in quella zona e che vuole vedere Cordova morto. Non passa infatti molto dall'inizio del gioco che Cordova subisce un attentato e viene rapito, nonostante gli sforzi della squadra di impedirlo. Da qui Alpha e Bravo cominceranno la loro avventura, che li vedrà scontrarsi con le centinaia di uomini che il cartello ha a disposizione fino all'inevitabile scontro col capo dell'organizzazione Esteban Bautista e condita con un paio di piccoli colpi di scena che non guastano mai. Insomma, la trama non brilla certo per originalità, dato che tra Videogiochi di serie Z e Film di serie B è stata vista almeno un migliaio di volte; spesso una trama debole viene salvata dal carisma dei personaggi, ma anche in questo caso l'encefalogramma è piatto: le battute che si scambiano i due durante i (rari) momenti in cui non saranno impegnati a sparare non fanno nè divertire nè aumentare l'empatia coi protagonisti, lasciando spesso interdetto il giocatore. Insomma, dal punto di vista della storia proprio non ci siamo.
Andiamo ad analizzare il gameplay e vediamo se in questo caso gli sviluppatori si sono inventati qualcosa in grado di solleticarci un pò: la saga di Army Of Two si è sempre collocata nel sotto-genere dei Third Person Shooter e anche The Devil's Cartel non fa eccezione. L'inquadratura sarà quindi dalle spalle del protagonista, che potrà utilizzare le numerosissime (e ben segnalate) coperture disponibili nelle ambientazioni facendosi strada tra le fiumane di nemici che saremo chiamati a trucidare. In questo schema, si inseriscono un paio di diversivi che, nella speranza degli sviluppatori, avrebbero dovuto ravvivare il tutto. Innanzitutto le coperture, come dicevo prima, sono segnalate e basterà puntare l'arma in direzione di una di esse e premere X (abbiamo testato la versione PS3) per spostarcisi. Questo sistema verrà abbandonato praticamente subito, sia perchè puntando usciremo dalla copertura e saremo esposti al fuoco nemico, sia perchè risulta molto più comodo, intuitivo ed efficace spostarsi manualmente.
Altra caratteristica particolare è la possibilità di attivare una sorta di Radar, inserito all'interno delle maschere dei protagonisti e che gli fornisce sia la possibilità di visualizzare il percorso migliore da seguire che di segnalare eventuali nemici al nostro compagno: mi è capitato di utilizzare questa funzionalità solamente un paio di volte durante tutto l'arco della campagna e francamente non è stato un handicap, anche perchè le ambientazioni sono sostanzialmente dei corridoi in cui i diversivi che possono essere attuati sono davvero ridotti all'osso. Infine, la tanto sbandierata modalità Overkill: uccidendo i nemici sia noi che il nostro compagno riempiremo una barra, che, una volta piena, ci permetterà di attivare appunto la modalità Overkill; saremo temporaneamente invincibili ed i nostri proiettili smembreranno letteralmente i nemici, uccidendo anche i più coriacei con un numero limitato di proiettili. Durante l'utilizzo dell'Overkill, si viene presi quasi da un delirio di onnipotenza e si ammira divertiti la distruzione da noi creata mentre ci muoviamo tra esplosioni degne dei vecchi film di Arnold Schwarzenegger.
Oltre a queste novità il punto forte, nelle intenzioni dei programmatori, avrebbe dovuto essere la modalità cooperativa, sia in Single Player, che a schermo condiviso, che Online. Quando giocheremo da soli, il nostro compagno sara piuttosto autosufficiente ma potremo in ogni caso impartirgli dei semplici comandi tramite uno dei tasti del D-Pad o attivare il suo Overkill e devo dire che a volte le tattiche riescono soprattutto quando i nemici, distratti dal suo fuoco, vengono colti di sorpresa dal fianco. Con un compagno umano la situazione ovviamente migliora e ci troveremo ad imbastire qualche tattica davvero ben congegnata, anche se le ambientazioni, davvero troppo strette e lineari, fondamentalmente non le favoriscono. Fondamentalmente Army Of Two: The Devil's Cartel è questo, moltiplicato per le 8/9 ore necessarie a terminarlo. Solo un paio di sequenze escono fuori dai binari mentre per tutto il resto del tempo dovremo sparare sparare e sparare a nemici che sembrano davvero non finire mai.
La ripetitività è perciò un pericolo fortissimo ma sembra davvero che gli sviluppatori non se ne siano minimamente preoccupati. I 9 capitoli di cui è costituito The Devil's Cartel sono divisi a loro volta in 49 mini-capitoli alla fine dei quali, essendo dei mercenari, otterremo del denaro per il nostro lavoro, che sarà ovviamente proporzionato a come ci saremo comportati sul campo. Questo denaro verrà utilizzato sia per migliorare il nostro arsenale che per personalizzare le maschere e l'abbigliamento. Le modifiche hanno un valore puramente estetico dal momento che personalmente ho affrontato tutta l'avventura dall'inizio alla fine esclusivamente con le armi in dotazione all'inizio (migliorandole) e non ho riscotrato particolari problemi.
A livello tecnico, la grafica è di buona fattura nonostante soffra di alti e bassi. I volti dei protagonisti e dei principali comprimari sono infatti appena passabili, mentre invece il loro abbigliamento e le attrezzature sono curate fin nei minimi dettagli. Per quanto riguarda le ambientazioni invece ci troveremo spesso di fronte ad aree dal look un pò spoglio ma che avranno la caratteristica della distruttibilità (che per gli amanti della serie di Battlefield non può che essere un plus): le coperture più deboli ed alcune parti dello scenario cadranno sotto i nostri colpi in maniera assolutamente credibile garantendo al contempo quel pizzico di strategia che è fin troppo latitante ed un discreto impatto visivo per il giocatore. Tutto cozza sempre con un level design davvero troppo piatto e lineare dove mancano diversivi e strade alternative necessari a mettere in piedi delle strategie degne di questo nome, per cui anche la distruttibilità degli ambienti perde di importanza, essendo ridotta a semplice orpello visivo piuttosto che a diventare un elemento strategico. Per quanto riguarda il sonoro, oltre al rumore degli spari, alle esplosioni e al doppiaggio in italiano, davvero non ricordo se ci fossero delle musiche ad accompagnare l'azione e, se c'erano, sono state ampiamente coperte dal "canto" delle armi.
Insomma, cosa ci rimane una volta terminati i titoli di coda? Un titolo che certamente è stato migliorato rispetto al predecessore, che contiene elementi interessanti e che potenzialmente avrebbe potuto essere di buona fattura; allo stato attuale rimane uno shooter ridotto all'osso in cui si spara davvero a tutto ciò che si muove ed in cui gli elementi come la personalizzazione di personaggi ed armi, la distruttibilità degli ambienti, le ricompense legate alla cooperazione sono potenzialmente molto interessanti ma rimasti solamente sulla carta non essendo stati supportati da un gameplay e da un level design adeguati. L'acquisto è consigliato solo a coloro a cui sono piaciuti gli episodi precedenti (visto che questo è senza dubbio il migliore della serie) o a tutti coloro che vogliono un titolo senza troppi fronzoli per passare qualche ora col cervello "spento" (ad esempio per scaricarsi dopo una giornata lavorativa particolarmente stressante), anche se il consiglio è quantomeno di attendere che cali drasticamente di prezzo. Per tutti gli altri, lasciate pure perdere perchè in giro potete trovare sicuramente di meglio.
Voto: 5,5/10
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