Ken Levine è un maledetto genio! C'è poco da dire, lo aveva già dimostrato nel 2007 con il primo BioShock e ce lo ha appena confermato con BioShock Infinite, che troverete da oggi nei negozi. Con quest'ultimo capitolo della serie riesce forse ad andare oltre i limiti della magnificenza: partiamo dal semplice fatto che potete dimenticarvi la splendida e suggestiva Rapture che campeggiava nelle profondità marine perchè questa volta si vola, ragazzi! Difatti la storia questa volta si svolge in un'ambientazione completamente nuova: le tetre ombre claustrofobiche degli abissi marini verranno sostituite dalla calda luce solare e dalle visioni mozzafiato di Columbia. Non ci saranno più neanche Big Daddy da uccidere nè sorelline da salvare, (o prosciugare a seconda dei 'gusti'), ma state tranquilli che l'unica cosa che al primo BioShock sono rimasti fedeli la magia e il trasporto che il titolo magistralmente confezionato da Levine riesce a regalarci.
In Infinite noi vestiremo i panni di Booker DeWitt, ex membro del Settimo Cavalleggeri degli Stati Uniti che prese parte alle ultime Guerre Indiane, e che una volta in congedo, iniziò a lavorare come investigatore privato presso la Pinkerton. Ma i suoi metodi troppo duri e la passione per il gioco d'azzardo lo fecero cadere presto in disgrazia, mettendolo con le spalle al muro costringendolo ad accettare le richieste dei suoi creditori
"Portaci la ragazza e annulla il debito!".
L'inizio di questo BioShock sarà simile agli altri, difatti anche questa volta ci aspetterà il classico faro in mezzo al mare (Costa del Maine, 1912), ma questa volta non ci sarà nessuna batisfera ad attenderci, bensì una capsula-razzo che ci porterà verso Columbia, la nostra meta. Già...Columbia...il vertice massimo dell'evoluzione industriale/tecnologica degli Stati Uniti D'America del 1800, anni in cui si imposero come potenza economica a livello mondiale. Il progetto di questa città volante fu presentato per la prima volta dal Governo Americano durante la Fiera Colombiana di Chicago del 1893 come simbolo galleggiante degli ideali americani, anche se ben presto si capì qual'era la vera concezione di questa città. Difatti nel 1900 durante una manifestazione di cinesi (dovuta alla concomitante Ribellione dei Boxer), da Columbia partirono dei razzi che placarono i caldi animi dei manifestanti col sangue. Questo evento creò grossi attriti tra il Governo Americano e Zachary Hale Comstock, ovvero governatore della città volante, tanto da farla scomparire tra le nuvole e renderla una nazione a se stante. Ma i problemi per Columbia non cessarono dopo che divenne indipendente, difatti ben presto si crearono forti contrasti interni tra gli abitanti, che si divisero in due fazioni: i Fondatori, in prevalenza rappresentati da borghesia e aristocrazia e che sostenevano gli ideali ariani e dell'eccezionalismo americano e capeggiati da Comstock; e i Vox Populi, che racchiudevano le minoranze etniche 'columbiane' di asiatici e afroamericani e che predicavano il pari trattamento per tutte le razze e le religioni, capeggiati da Daisy Fitzroy. La goccia che fece traboccare il vaso fu l'assassinio della First Lady, moglie di Comstock: la colpa del delitto fu ovviamente addossata alla Fitzroy, il che portò ad una sanguinosa guerra civile che sancì per i Vox una specie di apartheid relegandoli nelle zone più degradate della città e al ruolo di schiavi nelle fabbriche.
Dopo questo doveroso cenno storico sul background storico/culturale di Columbia possiamo andare avanti: senza dubbio il nostro arrivo è una degli avvenimenti più spettacolari del gioco; l'atmosfera spirituale che pervade il nostro primo incontro con i Fondatori viene subito spazzata via dalla magnificenza dei palazzi fluttuanti (sono rimasto letteralmente a bocca aperta quando curiosando in giro mi si è parata davanti una piccola nave volante con quattro cantanti che hanno intonato una canzone a cappella) e dall'irrealtà della Fiera in cui ci troveremo presto immersi. Quest'ultima è secondo il sottoscrito il Tutorial più geniale che abbia mai effettuato. BioShock Infinite è un concentrato di lampi di genio, ed è veramente difficile parlarvene in maniera da non rovinarvi nessuna sorpresa. Essendo la nostra avventura ambientata in una città fluttuante vi chiederete come ci si muoverà...beh semplice! Oltre a navi volanti e dirigibili, per la movimentazione merci fu creata una struttura ad hoc, lo Sky-Line, che ben presto divenne anche un mezzo di trasporto per i più temerari, grazie all'invenzione dello Sky-Hook, un sopra-arto uncinato che ben presto diventerà inseparabile compagno del nostro Booker, dimostrandosi tra l'altro anche un'ottima arma nei combattimenti corpo a corpo. Se vi state domandando se nel gioco siano presenti ancora o meno i Plasmidi, tanto cari agli aficionados della serie, vi rassicuro subito dicendovi che ci sono, ma questa volta si chiamano Vigor e benchè differenti negli effetti a seconda del Vigor utilizzato, funzionano in tutto e per tutto come i precedenti, differenziandosi solamente per degrado maggiore per le mani di Booker durante l'utilizzo. Sono presenti anche dei surrogati ai Tonici di BioShock: le Infusioni, che saranno difficili da scovare, ma che una volta ingerite andranno ad aumentare energia, sali (necessari a poter utilizzare i Vigor) oppure la nostra resistenza ai danni.
Il nostro obiettivo, la ragazza, che ci permetterà di poter ritornare alla nostra vecchia vita, ben presto scopriremo essere custodita a Monument Island, ovvero un edificio fluttuante a forma di angelo dove è rinchiusa da ben 15 anni: perchè sia imprigionata qui lo scopriremo presto, difatti mentre tenteremo di raggiungerla assisteremo ad uno squarcio, ovvero alla sua capacità di creare un varco spazio temporale, una finestra su di una realtà parallela. Proprio per questa sua particolarità suo padre, e qui vi faccio un piccolo spoiler, il Profeta Comstock la tiene al riparo dai Vox Populi che la vorrebbero catturare per usarla contro di lui. Il suo nome è...Elizabeth, ma per gli abitanti della città fluttuante è l'Agnello di Columbia, colei che è destinata a succedere a suo padre un giorno, ma il nostro arrivo scombussola tutto e con una rocambolesca fuga riusciamo a portare la ragazza fuori dalla sua prigione dorata, nonostante a proteggerla ci sia Songbird. Quest'ultimo è un essere antropomorfo dalle sembianze di volatile alto circa 30 metri che da sempre sorveglia Elizabeth e con cui ha creato un legame indissolubile maturato negli anni, e che si rivelerà un avversario veramente duro da sconfiggere. BioShock Infinite inizierà davvero proprio quando avremo la ragazza dagli occhioni blu al nostro fianco e che a mio parere merita l'Oscar alla carriera come miglior attice non protagonista, perchè riesce a raggiunge dei livelli di caratterizzazione mai visti prima: si percepiscono la sua ingenuità e la sua genuinità, dovuti alla lunga clausura, come la sua voglia di ballare appena sente della musica, o il ripudio nei confronti di Booker appena lo vede uccidere dei nemici. Da questo punto di vista il team di sviluppo è riuscito a fare davvero un lavoro sublime. Potrei stare qui per ore a parlarvi di tutto ciò che mi è capitato sinora a Columbia con Elizabeth, ma voglio farvi vivere questa emozionante avventura in prima persona e non tramite il mio racconto.
Il gioco graficamente è piacevole da vedere: mi spiego meglio, è qualcosa di artisticamente ispirato all'enensima potenza, ma non raggiunge mai picchi grafici sbalorditivi, anche se vanta una palette cromatica di prim'ordine, probabilmente perchè zavorrato da un Unreal Engine 3 che, benchè spremuto al massimo, non riesce a competere con altri motori di ultima generazione; il genio di Levine, però, consiste proprio nel riuscire a rendere qualcosa di semplice in maniera artisticamente meravigliosa e a stupire continuamente il giocatore lasciandolo spesso spiazzato. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e non posso fare a meno di citare nuovamente Elizabeth che, con le sue dolci movenze e i suoi occhioni blu, non potrà fare a meno di farci innamorare di lei. Il sonoro è, come nei primi due capitoli della serie, uno dei punti di forza di BioShock vuoi per i Voxofoni che ci racconteranno la storia di Columbia vuoi per le splendide musiche di accompagnamento che i ragazzi di Irrational Games hanno minuziosamente selezionato per rendere alcuni momenti del gameplay veramente indimenticabili. Il gameplay di Infinite rimane quello tipico e prettamente action che ha caratterizzato i primi due capitoli della serie: il gioco, d'altronde, nasce come un FPS e tale rimane come ispirazione, anche se quello che lo differenzia da tutti gli altri più o meno anonimi FPS presenti sul mercato è la storia che riesce a rapire il giocatore dall'inizo alla fine. Il divertimento è assicurato comunque anche per i puristi del genere visto l'ottimo arsenale di armi a disposizione tra quelle dei Patrioti e quelle dei Vox Populi tutte upgradabili tramite i classici distributori automatici, presso i quali sarà possibile anche potenziare i nostri Vigor. Molto tosti saranno alcuni nemici che incontreremo nel gioco come i Patrioti Motorizzati o gli Handyman, questi ultimi sono coloro che hanno di fatto sostituito i Big Daddy che infestavano Rapture, difatti ad essi li accomunano la struttura mastodontica estremamente resistente e la forza bruta grazie alla quale tenteranno di sbarazzarsi del nostro Booker anche grazie all'ausilio delle loro temibili mani di ceramica.
Sicuramente negli ultimi mesi vi è capitato di spendere 60/70€ per un gioco brutto, o magari per un gioco bello da vedere ma che non vi ha regalato emozioni. Ebbene ci state ancora pensando? BioShock Infinite riuscirà a rendervi felici di aver speso dei soldi per un videogioco come poche altre volte vi è successo nella vostra vita; faticherete davvero a smettere di giocarci: il primo giorno ho guardato l'orologio pensando che fosse passata solo un'ora e invece ne erano passate ben quattro. Una storia unica, in un'ambientazione da sogno, tanto divertimento grazie alle scorribande sullo Sky-Line e ai nuovi Vigor, ma soprattutto lei, l'unica donna che avreste sempre sognato di avere al vostro fianco...Elizabeth, il tutto condito dal sapiente genio artistico di Ken Levine che riescirà a rendere unici anche i momenti più banali dell'avventura. Cosa potreste desiderare di più?...Peccato che prima o poi finisca....CAPOLAVORO!
Voto: 9,5/10
Dopo questo doveroso cenno storico sul background storico/culturale di Columbia possiamo andare avanti: senza dubbio il nostro arrivo è una degli avvenimenti più spettacolari del gioco; l'atmosfera spirituale che pervade il nostro primo incontro con i Fondatori viene subito spazzata via dalla magnificenza dei palazzi fluttuanti (sono rimasto letteralmente a bocca aperta quando curiosando in giro mi si è parata davanti una piccola nave volante con quattro cantanti che hanno intonato una canzone a cappella) e dall'irrealtà della Fiera in cui ci troveremo presto immersi. Quest'ultima è secondo il sottoscrito il Tutorial più geniale che abbia mai effettuato. BioShock Infinite è un concentrato di lampi di genio, ed è veramente difficile parlarvene in maniera da non rovinarvi nessuna sorpresa. Essendo la nostra avventura ambientata in una città fluttuante vi chiederete come ci si muoverà...beh semplice! Oltre a navi volanti e dirigibili, per la movimentazione merci fu creata una struttura ad hoc, lo Sky-Line, che ben presto divenne anche un mezzo di trasporto per i più temerari, grazie all'invenzione dello Sky-Hook, un sopra-arto uncinato che ben presto diventerà inseparabile compagno del nostro Booker, dimostrandosi tra l'altro anche un'ottima arma nei combattimenti corpo a corpo. Se vi state domandando se nel gioco siano presenti ancora o meno i Plasmidi, tanto cari agli aficionados della serie, vi rassicuro subito dicendovi che ci sono, ma questa volta si chiamano Vigor e benchè differenti negli effetti a seconda del Vigor utilizzato, funzionano in tutto e per tutto come i precedenti, differenziandosi solamente per degrado maggiore per le mani di Booker durante l'utilizzo. Sono presenti anche dei surrogati ai Tonici di BioShock: le Infusioni, che saranno difficili da scovare, ma che una volta ingerite andranno ad aumentare energia, sali (necessari a poter utilizzare i Vigor) oppure la nostra resistenza ai danni.
Il nostro obiettivo, la ragazza, che ci permetterà di poter ritornare alla nostra vecchia vita, ben presto scopriremo essere custodita a Monument Island, ovvero un edificio fluttuante a forma di angelo dove è rinchiusa da ben 15 anni: perchè sia imprigionata qui lo scopriremo presto, difatti mentre tenteremo di raggiungerla assisteremo ad uno squarcio, ovvero alla sua capacità di creare un varco spazio temporale, una finestra su di una realtà parallela. Proprio per questa sua particolarità suo padre, e qui vi faccio un piccolo spoiler, il Profeta Comstock la tiene al riparo dai Vox Populi che la vorrebbero catturare per usarla contro di lui. Il suo nome è...Elizabeth, ma per gli abitanti della città fluttuante è l'Agnello di Columbia, colei che è destinata a succedere a suo padre un giorno, ma il nostro arrivo scombussola tutto e con una rocambolesca fuga riusciamo a portare la ragazza fuori dalla sua prigione dorata, nonostante a proteggerla ci sia Songbird. Quest'ultimo è un essere antropomorfo dalle sembianze di volatile alto circa 30 metri che da sempre sorveglia Elizabeth e con cui ha creato un legame indissolubile maturato negli anni, e che si rivelerà un avversario veramente duro da sconfiggere. BioShock Infinite inizierà davvero proprio quando avremo la ragazza dagli occhioni blu al nostro fianco e che a mio parere merita l'Oscar alla carriera come miglior attice non protagonista, perchè riesce a raggiunge dei livelli di caratterizzazione mai visti prima: si percepiscono la sua ingenuità e la sua genuinità, dovuti alla lunga clausura, come la sua voglia di ballare appena sente della musica, o il ripudio nei confronti di Booker appena lo vede uccidere dei nemici. Da questo punto di vista il team di sviluppo è riuscito a fare davvero un lavoro sublime. Potrei stare qui per ore a parlarvi di tutto ciò che mi è capitato sinora a Columbia con Elizabeth, ma voglio farvi vivere questa emozionante avventura in prima persona e non tramite il mio racconto.
Il gioco graficamente è piacevole da vedere: mi spiego meglio, è qualcosa di artisticamente ispirato all'enensima potenza, ma non raggiunge mai picchi grafici sbalorditivi, anche se vanta una palette cromatica di prim'ordine, probabilmente perchè zavorrato da un Unreal Engine 3 che, benchè spremuto al massimo, non riesce a competere con altri motori di ultima generazione; il genio di Levine, però, consiste proprio nel riuscire a rendere qualcosa di semplice in maniera artisticamente meravigliosa e a stupire continuamente il giocatore lasciandolo spesso spiazzato. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e non posso fare a meno di citare nuovamente Elizabeth che, con le sue dolci movenze e i suoi occhioni blu, non potrà fare a meno di farci innamorare di lei. Il sonoro è, come nei primi due capitoli della serie, uno dei punti di forza di BioShock vuoi per i Voxofoni che ci racconteranno la storia di Columbia vuoi per le splendide musiche di accompagnamento che i ragazzi di Irrational Games hanno minuziosamente selezionato per rendere alcuni momenti del gameplay veramente indimenticabili. Il gameplay di Infinite rimane quello tipico e prettamente action che ha caratterizzato i primi due capitoli della serie: il gioco, d'altronde, nasce come un FPS e tale rimane come ispirazione, anche se quello che lo differenzia da tutti gli altri più o meno anonimi FPS presenti sul mercato è la storia che riesce a rapire il giocatore dall'inizo alla fine. Il divertimento è assicurato comunque anche per i puristi del genere visto l'ottimo arsenale di armi a disposizione tra quelle dei Patrioti e quelle dei Vox Populi tutte upgradabili tramite i classici distributori automatici, presso i quali sarà possibile anche potenziare i nostri Vigor. Molto tosti saranno alcuni nemici che incontreremo nel gioco come i Patrioti Motorizzati o gli Handyman, questi ultimi sono coloro che hanno di fatto sostituito i Big Daddy che infestavano Rapture, difatti ad essi li accomunano la struttura mastodontica estremamente resistente e la forza bruta grazie alla quale tenteranno di sbarazzarsi del nostro Booker anche grazie all'ausilio delle loro temibili mani di ceramica.
Sicuramente negli ultimi mesi vi è capitato di spendere 60/70€ per un gioco brutto, o magari per un gioco bello da vedere ma che non vi ha regalato emozioni. Ebbene ci state ancora pensando? BioShock Infinite riuscirà a rendervi felici di aver speso dei soldi per un videogioco come poche altre volte vi è successo nella vostra vita; faticherete davvero a smettere di giocarci: il primo giorno ho guardato l'orologio pensando che fosse passata solo un'ora e invece ne erano passate ben quattro. Una storia unica, in un'ambientazione da sogno, tanto divertimento grazie alle scorribande sullo Sky-Line e ai nuovi Vigor, ma soprattutto lei, l'unica donna che avreste sempre sognato di avere al vostro fianco...Elizabeth, il tutto condito dal sapiente genio artistico di Ken Levine che riescirà a rendere unici anche i momenti più banali dell'avventura. Cosa potreste desiderare di più?...Peccato che prima o poi finisca....CAPOLAVORO!
Voto: 9,5/10
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