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lunedì 11 marzo 2013

Castlevania Lords of Shadow: Mirror of Fate (3DS) - La nostra Recensione

Abbiamo potuto mettere le mani su Castlevania Lords of Shadow: Mirror of Fate e possiamo finalmente dirvi cosa ne pensiamo  con la seguente recensione. Il titolo riporta la saga di ammazza-vampiri su di una portatile Nintendo dopo Order of Ecclesia, uscito nel lontano 2008 su DS. Mercury Steam, dopo aver fatto centro con l'ottimo Lords of Shadow (PS3/XBOX360), riuscirà a bissare il proprio successo con questa versione handheld?


Mirror of Fate si pone come anello di congiunzione tra il sopracitato Lord of Shadow e il suo seguito di prossima pubblicazione. Il titolo inizia facendoci assistere alla fine che il povero Gabriel Belmont ha fatto e cioè quella di prendere il posto del Conte Dracula e proseguirà narrandoci la storia prima di Simon e poi di Trevor, ambientate in epoche diverse. Oltre alla famiglia Belmont, si introdurrà "prepotentemente" nel gioco anche Alucard, uno dei personaggi che ha reso la saga una colonna portante nella storia del videogioco. La trama non è propriamente ben congeniata in quanto alcune parti verranno esposte al giocatore in maniera fugace, quasi come se fossero un semplice pretesto per la creazione di un nuovo titolo ma andando avanti nelle ore la produzione Konami saprà varsi valere.

Grazie alle caratteristiche tecniche del 3DS è stato possibile passare ad una grafica poligonale rispetto alle vecchie produzioni GBA/DS. Il gioco inizia a mostrare dei muscoli anche in versione portatile ma, rispetto al passato, perde quasi completamente il lato artistico. La palette di colori tendente al cupo (molto, troppo grigio) non aiuta la situazione e solamente in alcuni frangenti rimarrete colpiti in modo piacevole da qualche stanza del castello o da qualche scorcio esterno. Le cut-scene, invece, sono state create con un ottimo cel shading che "stona" positivamente rispetto al resto del suddetto comparto grafico. L'effetto 3D stereoscopico della console è utilizzato in maniera egregia con elementi ben disposti per profondità  che spesso vi faranno notare l'imponenza di alcune stanze; le musiche del gioco si faranno valere grazie anche all'ottimo surround della macchina a differenze di alcuni effetti audio che lasciano un po' a desiderare.

Come già detto, giocherete con diversi protagonisti ma, oltre ad avere una prospettiva differente della trama, assisterete ad un cambio del gameplay. L'attacco tramite frusta/catena sarà lo stesso per tutti, quello che cambierà saranno i vari poteri dei personaggi ed il modo nel quale dovrete affrontare l'avventura. Simon avrà per esempio l'aiuto di due spiriti, uno per l'attacco ed uno per la difesa, mentre Alucard potrà fare ricorso hai poteri che l'hanno reso celebre in SOTN come la forma di nebbia o quella di Lupo. Al di là di queste differenze, quello che noterete di più è, senza dubbio, la differenza del divertemento che proverete nel giocare. Se infatti la sezione di Simon risulta quasi noiosa e troppo "friendly" nei vostri confronti, andando avanti con le ore il gioco si evolverà completamente tanto da farvi tenere le mani incollate alla console. A mio avviso la parte di Alucard, nella quale cercherete di coprire le spalle al giovane Belmont, è quella che più si avvicina ai migliori capitoli della saga mentre la parte finale di Trevor strizza un occhio al fratello maggiore Lord of Shadow.

Quello che non cambia in nessuna delle "campagne" è la mancanza totale di appeal in quello che è sempre stato il VERO protagonista della saga: il Castello di Dracula. Da sempre abbiamo (io parlo da fan) esplorato ogni angolo della magione del Signore delle Tenebre cercando di rendere visibile ogni singolo "quadratino" sulla mappa di gioco. La necessità di dover rigiocare un determinato titolo più volte in modo da sbloccare ogni singolo elemento del gioco ci ha portato a conoscere a memoria ogni singola stanza del Castello. Purtroppo Mirror of Fate, sotto questo punto di vista, fallisce. L'elemento RPG è stato reso futile perchè crescendo di livello sbloccherete solamente nuove mosse e oltretutto in maniera automatica, i nemici presenti saranno ben pochi e per niente ispirati rispetto alle vecchie glorie partorite da Konami. Insomma, l'aspetto rigiocabilità sarà pesantemente minato da una sola parola: anonimato.

Concludendo, Mirror of Fate, è un esperimento non troppo riuscito. Mercury Steam, incoraggiata dall'ottimo risultato ottenuto con Lord of Shadow, ha tentato di comprire quell'esperienza delle dimensioni adatte a 3DS. L'aspetto grafico è altalenante, risollevato solamente dalle cut-scene, mentre quello audio si assesta su livelli decisamente migliori. Il gameplay è un crescendo di emozioni raggiungendo il massimo livello grazie alla presenza di Alucard (fanservice?) a patto che riusciate ad affrontare la noia iniziale. La rigiocabilità è praticamente inesistente come anche l'elemento RPG. Per chi non ha mai affrontato un Castlevania 2D, Mirror of Fate non è propriamente da buttare ma per chi ha nella mente (e sulla mensola) anche solo uno dei vecchi titoli di Konami, sarà una probabile delusione.

Voto 6,5/10

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