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martedì 19 marzo 2013

Gears Of War: Judgment (XBOX360) - La nostra Recensione

La moda dei Reboot e dei Prequel che sta "invadendo" il mondo del cinema sta prendendo piede anche in quello dei Videogiochi, tanto che in questo primissimo scorcio di 2013 abbiamo potuto giocare due Reboot (DMC: Devil May Cry e Tomb Raider) e un Prequel (God Of War: Ascension): tutti titoli di ottima fattura che sono stati in grado di tenere alto il nome che portano sulla cover. Adesso è la volta di People Can Fly, che ha ricevuto l'onore/onere di portare avanti la saga di Gears Of War con un prequel dopo l'incredibile successo dei primi tre episodi sviluppati da Epic Games, che hanno lanciato il brand nell'olimpo dei titoli di maggior successo di questa generazione di hardware con ben 19 milioni di copie vendute.
Il compito di People Can Fly è perciò davvero molto arduo: saranno riusciti con Gears Of War: Judgment a bissare il successo degli illustrissimi predecessori? Scopritelo con noi nella nostra Recensione!

Andiamo con ordine e partiamo dall'inizio, o meglio, dalla fine.. Gears Of War: Judgment si apre infatti con la Squadra Kilo davanti a corte marziale pronta ad essere giudicata dal Colonnello Loomis per gravi disobbedienze ad ordini diretti impartiti da lui stesso. Ma chi sono gli elementi della squadra Kilo e soprattutto che hanno fatto per meritarsi la corte marziale proprio mentre fuori sta scoppiando il finimondo e l'attacco delle Locuste è ormai imminente? Beh, lo scopriremo tramite i loro flashback, in cui ci racconteranno come sono arrivati a quel punto e come mai il colonnello Loomis ce l'abbia tanto con loro. La squadra è formata da alcune vecchie conoscenze: Damon Baird e Augustus Cole, affiancati per l'occasione da un paio di membri completamente nuovi per la saga: Sofia Hendrick e Garron Paduk. Rivivremo tramite le loro testimonianze ciò che è accaduto sul Pianeta Sera, nella città di Halvo Bay, assediata dalle locuste ed ormai in procinto di cadere. Cercando di rivelarvi il meno possibile, devo purtroppo ammettere che la campagna lascia un pò con l'amaro in bocca, soprattutto confrontandola coi tre predecessori: se da una parte, infatti, essendo Judgment ambientato temporalmente prima della trilogia originale ed essendo i protagonisti più giovani è comprensibile da parte loro un comportamento per così dire più spensierato (nonostante la minaccia sia sempre ben presente e tangibile), dall'altra manca agli eventi narrati quel tono di epicità e di drammaticità e giocando non si percepisce la sensazione di essere in prima persona gli artefici del destino del mondo, visto che gli eventi vengono vissuti sempre da una prospettiva "defilata", nonostante alla fine dei conti le nostre azioni siano davvero determinanti per l'esito del conflitto. Terminata la campagna di Judgment, potremo sbloccare anche il Capitolo Aftermath, (tradotto in Italiano con un pessimo "Ripercussioni"), che ci mostrerà il destino di alcuni degli elementi della squadra Kilo dopo gli avvenimenti narrati in Gears Of War 3.

La mancanza di mordente può essere considerato come l'unico difetto che si possa riscontrare nella campagna, che presenta invece diversi motivi per cui rallegrarsi: innanzitutto è stata inserità la possibilità di Declassificare le missioni; in pratica potremo giocare ogni sezione che affronteremo così come è stata riportata nei rapporti ufficiali, oppure come è stata vissuta dai protagonisti e quindi Declassificata. Solitamente questa modalità presenta delle difficoltà aggiuntive rispetto alle missioni standard o deve essere giocata soddisfacendo determinati requisiti, come ad esempio superare determinate sezioni usando solo un certo tipo di arma (ovviamente inadatta alla situazione) o in determinate condizioni (ad esempio in zone a scarsa visibilità oppure ancora una spettacolare e davvero ben riuscita sezione completamente al buio illuminata solamente dagli spari e dalle esplosioni delle granate). Il modo in cui completeremo ognuna delle sezioni verrà valutato tramite le classiche stelline (da zero a tre), il cui valore aumenterà completandole ai livelli di difficoltà più alti. Questa caratteristica che può sembrare secondaria favorisce in primo luogo la rigiocabilià e secondariamente la possibilità di affrontare tutta la campagna in compagnia di 3 amici, che forniranno un supporto più attivo rispetto alle Intelligenze Artificiali controllate dalla CPU: soprattutto ai livelli di difficoltà più alti ne avremo davvero enorme bisogno, visto che le Locuste sono tenaci, numerosissime e davvero difficoltose da abbattere. 

Il multiplayer cooperativo è da sempre stato uno dei valori aggiunti della serie e anche Judgment non fa eccezione, nonostante in questo caso non presenti novità sostanziali o momenti in  cui la squadra deve necessariamente dividersi e procedere su binari paralleli come era accaduto nei predecessori. Gli stimoli a mantenere il disco nel tray della 360 non finoscono qui: anche se la durata della campagna si attesta sulle 6/7 ore circa, oltre al multiplayer cooperativo, anche la possibilità di raccogliere  numerosissimi badge, le medaglie ottenibili soddisfacendo particolari requisiti, oltre ai collezionabili favoriscono ancora una volta la rigiocabilità e la mania di collezionismo del videogiocatore più incallito. Ciò che però ci farà spendere un grandissimo numero di ore con Gears Of War: Judgment è la ricchissima componente multiplayer online, che presenta un numero davvero cospicuo di modalità sia cooperative che competitive. Oltre ai classici Deatmatch a Squadre e Free For All (tutti contro tutti), che non hanno bisogno di grandissime spiegazioni, la modalità OverRun rappresenta invece una novità per la serie; si tratta di una modalità competitiva in cui si affronteranno due squadre da 5 componenti ognuna, una formata dai COG, l'altra delle Locuste; il compito dei COG sarà ovviamente quello di difendere gli obiettivi per le 10 ondate che si succederanno, mentre le Locuste dovranno invece conquistarli. Le classi selezionabili, sia tra i COG che tra le Locuste, rendono il gameplay piuttosto vario e stimolano tattiche di squadra: le azioni solitarie difficilmente pagano in questa modalità. Sopravvivenza è piuttosto simile ad OverRun ma è completamente cooperativa e richiederà ai giocatori di difendersi dalle 10 ondate di Locuste sempre più agguerrite. 

Domination chiude il ventaglio delle modalità Multiplayer: competitiva, tra squadre di 5 giocatori ognuna, in cui vincerà quella che raggiungerà il punteggio più alto difendendo i 3 anelli posizionati sulla mappa. Come da tradizione della serie le mappe sono davvero ben realizzate e questa volta hanno la particolarità di svilupparsi anche in verticale, dando la possibilità ai giocatori di organizzarsi in tattiche più strutturate per accerchiare i nemici. Come nelle precedenti edizioni della saga, il multiplayer è strutturato davvero in maniera grandiosa, dando ai giocatori più di uno stimolo a fare partite su partite coi propri amici,grazie ai badge e alle medaglie sbloccabili come per il Single Player sia per la fluidità del matchmaking che per la giocabilità sopraffina che ha da sempre caratterizzato la serie. Unico appunto sulle mappe è che sono un pò troppo anonime e poco ispirate, sempre dovendo fare un inevitabile paragone con i vecchi episodi della serie. Il divertimento che se ne trae è rimasto comunque immutato ed uccidere i Reaper, i Boomer e tutto il bestiario partorito dalle fervide menti di Epic Games è e rimane davvero un piacere. 
 
Il lavoro svolto da People Can Fly è ottimo anche dal punto di vista della grafica: nonostante, come detto poc'anzi le ambientazioni, sia nelle mappe multiplayer che nella campagna single player non siano particolarmente ispirate e risultino un pò piatte, sono realizzate con grande cura, offrono degli scorci particolarmente suggestivi (come quando ci ritroveremo a combattere su uno dei ponti principali di Halvo Bay) e sono realizzate con un cospicuo numero di poligoni. La stessa cura è riservata sia ai modelli poligonali dei componenti della squadra Kilo, sia ai personaggi (umani) di supporto che a tutti i nemici, che denotano una grande solidità e caratterizzazione. Stesso trattamento è stato riservato alle musiche di accompagnamento, agli effetti sonori e al doppiaggio. Tutti ottimamente realizzati, in particolare alcune musiche che sottolineano certi momenti della campagna danno una carica davvero notevole.  La giocabilità si attesta sugli stessi, eccellenti livelli dei predecessori: chi ha già giocato a Gears Of War si troverà a proprio agio non appena impugnerà il pad, mentre i novizi non impiegheranno che una manciata di minuti per mandare a memoria la mappatura dei comandi sul pad per cominciare a divertirsi e un paio d'ore per comprendere gli effetti di tutte le armi e cominciare a fare davvero sul serio. In Judgment una piccola grande differenza rispetto ai predecessori risiede nell'utilizzo delle coperture, vero marchio di fabbrica della serie, che è più limitato dal momento che, soprattutto durante le missioni Declassificate sarà spesso e volentieri richiesta una stategia più dinamica e meno attendista.

In definitiva, ciò che tutti temevano a causa del passaggio di testimone da Epic Games a People Can Fly è stato ampiamente scongiurato: ciò a cui ci troviamo di fronte è un titolo in grado di soddisfare in primis tutti i fan più sfegatati della serie ed anche tutti coloro che si avvicineranno per la prima volta ad un titolo della saga. Nonostante ci siano alcuni difetti tra i quali una certa piattezza della storia della campagna single player, il divertimento che se ne trae grazie soprattutto alla moltitudine di modalità multiplayer saranno tali che davvero in pochi rimpiangeranno il lavoro svolto da Epic Games e non esiteranno a gettarsi anima e corpo sulle lande di Sera pronti per dare battaglia alle Locuste.

Voto: 8/10

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