A cura di ProtoBigBoss
Prima di iniziare a parlare di questa nuova espansione, uscita da qualche giorno, penso che sia doveroso spendere qualche parola sul "fenomeno" Starcraft, anche se, per chi gioca da un pò di tempo con il pc (come il sottoscritto), non credo che ci sia bisogno di introduzioni. Il primo episodio di questa serie vide la luce nell'ormai lontano 1998, dopo una gestazione abbastanza travagliata, iniziata tre anni prima con il motore grafico del suo "cugino" Warcraft 2, e successivamente scartato e riprogrammato da zero.
Il gioco è uno strategico in tempo reale ambientato nello spazio in un futuro remoto, nel quale gli umani (o Terran, se preferite) devono lottare per la sopravvivenza contro la minaccia degli alieni Zerg e di un'altra razza tecnologicamente avanzata, i Protoss; questa è, a grandi linee, la trama anche se viene sviluppata in maniera molto curata e complessa. Il sistema di gioco è semplice, almeno sulla carta. Si raccolgono risorse per costruire edifici e unità, si comprano i potenziamenti per avere l'esercito più forte e lo scopo è eliminare la base dell'avversario prima che quest'ultimo faccia lo stesso con noi. Come già accennato, le razze presenti nel gioco sono tre: i Terran, che tutto sommato sono la razza più equilibrata in termini di costi e di prestazioni; gli Zerg, che hanno come motto "meglio la quantità che la qualità", e i Protoss, che hanno unità potenti ma costose. Il costante supporto da parte di Blizzard (tramite aggiornamenti e l'uscita dell'espansione Broodwar nel 1999) insieme al sistema di gioco al tempo stesso semplice, ma pieno di opportunità per sviluppare nuove tattiche, hanno contribuito all'enorme successo che questo franchise ha avuto, un successo talmente enorme che addirittura, in Corea del Sud, il gioco è diventato sport nazionale, e i suoi campioni vengono trattati al pari delle celebrità. Dopo questa breve (si fa per dire) introduzione, possiamo passare a parlare del secondo episodio della serie, uscito nel 2010 e che, da qualche giorno, è stato arricchito di una nuova espansione, Heart of the Swarm (HotS per gli amici).
Starcraft II segue la formula "squadra che vince non si cambia", formula che sembra aver preso molto piede in casa Blizzard, ma questo è un altro discorso; avremo sempre a disposizione le tre razze del primo episodio, con l'aggiunta di qualche unità in più, che comunque non sconvolgerà gli equilibri già costruiti con il primo episodio. Per quanto riguarda il single player, un aspetto ben curato di questo gioco, la storia riprenderà precisamente quattro anni dopo gli avvenimenti di Broodwar: indosseremo infatti i panni di Jim Raynor, uno dei protagonisti principali del primo gioco, impegnato nella sua lotta contro la dittatura di Arcturus Mengsk, e che ben presto si ritroverà a fronteggiare la minaccia degli Zerg guidati da Kerrigan, sua vecchia conoscenza. Assumeremo il controllo dei Terran, e prenderemo confidenza con le loro nuove unità, mentre la trama verrà rivelata pian piano nel corso del gioco. Una novità, per quanto riguarda il single player, è l'interfaccia (se così si può definire) tra una missione e l'altra: potremmo, per esempio, approfondire la conoscenza dei personaggi secondari che incontreremo durante la storia, oppure potremo spendere i crediti guadagnati durante le missioni per comprare potenziamenti per il nostro esercito.
Starcraft II è stato concepito fin dall'inizio come una trilogia di giochi che insieme vanno a formare qualcosa di più grosso. Il primo episodio è stato Wings of Liberty, il secondo (appena uscito) è Heart of the Swarm, e il terzo avrà il titolo (ancora provvisorio) di Legacy of the Void. In HotS, continueremo la campagna nei panni di Kerrigan, che cercherà di riconquistare il comando dello sciame Zerg, e giocheremo infatti con quest'ultimi; così come la prima parte ci ha fatto conoscere i Terran, la seconda ci farà conoscere gli Zerg e le altre unità che sono state aggiunte in questa espansione. Come già accennato in precedenza, la formula di questo secondo capitolo (e anche dell'espansione) è “squadra che vince non si cambia”, cosa che da una parte può essere un bene, in modo da mantenere inalterato un ottimo sistema di gioco costruito tramite anni e anni di esperienza, soprattutto online; dall'altra può rappresentare un male, visto che questa “stabilità” rischia di rendere il panorama degli strategici un po' stantio, anche se si sono visti notevoli sforzi da parte di altre case produttrici (Relic tra tutte) per rinfrescare un pò la scena, ma questa è un'altra storia.
Giocando sia in single player che in multiplayer, ho avuto come la sensazione di “già visto”: le unità nuove non stravolgono le consolidatissime meccaniche del gioco, e molte volte ho avuto come l'impressione di giocare al primo Starcraft con il motore grafico rinnovato e tirato a lucido. Detto questo, comunque, l'acquisto di HotS per chi già possiede il gioco base è consigliatissimo, se non addirittura obbligatorio. Se siete dei novizi del genere, vi consiglio lo stesso di dargli un'occhiata e provarlo, per apprendere i rudimenti del genere e, perchè no, appassionarsi al suddetto.
Voto 7,5/10
0 commenti:
Posta un commento