Quando Robert Kirkman nel 2003 pubblico la Graphic Novel The Walking Dead sperava nel suo successo, ma non credo si sarebbe mai aspettato che la sua idea potesse diventare un fenomeno a livello mondiale grazie prima al passaparola, che ha reso la serie a fumetti un vero e proprio cult tra tutti gli appassionati e successivamente alla serie televisiva che viene vista in media da 10 milioni di persone nei soli Stati Uniti. Il mondo videoludico non poteva certo stare alla finestra a guardare ed ecco arrivare nel corso del 2012 la mini-serie di Telltale Games basate sulle vicende narrate nella Graphic Novel e adesso The Walking Dead: Survival Instinct, che fa da prequel alle raccontate durante la prima serie televisiva focalizzandosi sui personaggi di Daryl e Merle Dixon e sul loro tormentato rapporto. Sarà riuscita Activision tramite Terminal Reality a fare centro o si tratta dell'ennesima licenza sprecata?
È impossibile giudicare il qui presente Survival Instinct senza fare paragoni con il The Walking Dead di Telltale Games, vera e propria sorpresa dell'anno appena trascorso, dal momento che sono due titoli del tutto complementari tra loro e analizzano l'universo della saga da prospettive completamente diverse. Mentre il punta e clicca indirizzava la propria attenzione sulle relazioni interpersonali che andavano a formarsi tra i protagonisti della vicenda e sulle conseguenze, spesso dolorose, delle nostre scelte relegando i momenti di azione a pochi eventi centellinati durante il corso di tutta l'avventura, Survival Instinct mette in primo piano l'azione, andando a scavare nel rapporto tra i fratelli Daryl e Merle Dixon accompagnandoci per mano durante la serie di eventi che condurrà agli avvenimenti narrati nella prima, fortunatissima, serie televisiva. Dopo un incipit piuttosto riuscito in cui vestiremo i panni dello sfortunato padre dei protagonisti, rimasto vittima di un gruppo di non-morti mentre esplorava il greto di un fiume e assisteremo alla classica sigla con tanto di tema musicale originale che fa da corredo ad ogni episodio, passeremo ai comandi di Daryl e cominceremo a capire meglio le dinamiche di gioco. Proprio come nel telefilm, i protagonisti dovranno muoversi in continuazione da un luogo all'altro utilizzando mezzi di fortuna, cercando risorse in grado di tenerli in vita e facendo attenzione alle moltitudini di creature che faranno di tutto per azzannarli. Ci troveremo perciò ad affrontare un'avventura "on the road" in un viaggio dalla Georgia ad Atlanta per raggiungere la salvezza in cui il possesso di un mezzo di trasporto diventa di fondamentale importanza, assieme al possesso del carburante per farlo spostare.
Inizialmente dovremo tornare da Merle per fargli sapere dell'accaduto e decidere assieme a lui i prossimi passi e per raggiungere la nostra destinazione potremo utilizzare tre diverse tipologie di strade: se sceglieremo l'autostrada, consumeremo meno carburante, ma avremo più probabilità di danneggiare il nostro veicolo e meno possibilità di raccogliere risorse perché faremo meno soste; di converso, le strade statali garantiscono una salvaguardia maggiore per il mezzo a fronte di un consumo più elevato di carburante, di un maggior numero di zone esplorabili e quindi di risorse collezionabili. La scelta del tragitto è all'apparenza fondamentale anche se all'atto pratico le nostre scelte avranno conseguenze davvero minimali sia sul gameplay che sulla difficoltà del gioco. Durante il nostro viaggio non saremo mai soli e, una volta arrivati a destinazione (gli spostamenti non sono interattivi), dovremo decidere i compiti da assegnare ai nostri comprimari. Tramite una scheda riassuntiva potremo assegnargli delle armi, valutare il loro grado di salute, il rischio della sua missione e in base a questi parametri assegnargliela. Nelle diverse zone potremo trovare altri superstiti e portarli con noi, moltiplicando perciò la possibilità di raccogliere risorse durante le nostre soste nei centri abitati.
Le sezioni giocate ci vedranno però sempre è comunque muoverci in solitaria all'interno delle ambientazioni e dovremo seguire l'eloquente freccia posta nell'angolo in basso a sinistra dello schermo che ci condurrà per mano verso il prossimo obiettivo. Il Gameplay è decisamente minimale: come già detto la prospettiva è in prima persona ed utilizzeremo ovviamente gli stick analogici per muoverci, il tasto X (su 360) per interagire con gli oggetti, per sprintare dovremo pigiare sullo stick destro, mentre col dorsale destro daremo una spinta ai non-morti, mentre col trigger destro potremo caricare il colpo qualora impugnassimo un oggetto contundente (coltello, accetta, martello, ecc.) o sparare qualora imbracciassimo un'arma da fuoco; alquanto scontato sottolineare che le munizioni saranno molto limitate e che il rumore degli spari attirerà verso di noi orde di creature, per cui vanno utilizzate con estrema parsimonia. Essendo il Gameplay semplicissimo, le schermaglie con i nemici non godono di grandissima profondità, tanto che spesso e volentieri una tattica davvero efficace è la fuga oppure. I compiti che affronteremo sono poi davvero monotoni e piuttosto ripetitivi (vai dal punto A al punto B e raccogli tutto ciò che si trova sul tragitto; oppure vai dal Punto A ad un punto intermedio, attiva il meccanisco che fa partire l'evento scriptato, torna al punto A/fuga) e anche la storia narrata è davvero piatta ed insipida non rivelando fondamentalmente nulla di realmente interessante sul passato dei protagonisti.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, poi, i ragazzi di Terminal Reality hanno svolto un lavoro davvero mediocre, visto che la grafica ricorda, a esser di manica larga, i titoli per PS2; tanto per fare un paragone il comparto visivo della riedizione in HD di MGS 3 è decisamente più rifinita e ricca di dettagli. Dire che la varietà delle texture è scarsa significa fare un enorme complimento al team, tanti che dopo pochi minuti cominceremo a domandarci se in quella particolare zona degli Stati Uniti fosse concentrata la più grande comunità di gemelli al mondo, visto che i nemici sono tutti uguali e tutti realizzati al solito modo, assolutamente approssimativo. E vi scapperà una risata quando li ucciderete,visto che la fisica è talmente inesistente che una volta eliminati cadranno a terra rigidi come se fossero dei tronchi appena tagliati. Le ambientazioni non fanno assolutamente eccezione: anonime, realizzate con un numero infimo di poligoni e scarsamente dettagliate, la loro esplorazione non è per nulla divertente nè stimolante. Per quanto riguarda le musiche, si salva giusto il tema portante che ascolteremo in apertura e qualche partitura che crea quel minimo di suspance che manca in tutti gli altri momenti. Gli effetti sonori si allineano invece alla grafica: anonimi e ripetitivi.
Dovendo rispondere alla domanda iniziale, la risposta è piuttosto semplice: ci troviamo di fronte all'ennesima licenza sprecata. Nonostante l'idea di base ed i personaggi che si è deciso di utilizzare come protagonisti siano tra i più affascinanti dell'intera serie televisiva, la realizzazione lascia a desiderare sotto qualsiasi punto di vista, dal momento che non esiste alcun elemento che si possa salvare in questo naufragio: grafica, sonoro, giocabilità e storia sono tutti carenti e la noia prenderà il sopravvento dopo pochissimi minuti di gioco. So benissimo che qualche fan assolutamente sfegatato della serie vorrà cimentarsi ugualmente nell'avventura: quello che posso consigliarvi è di attendere che cali di prezzo (non credo ci vorrà molto tempo..), ma non dite che non vi avevo avvertito. Buco nell'acqua. Peccato!
Voto: 4,5/10
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