A cura di Tiziano'MacSforzo' Cantarelli
Ricordo ancora quando Rockstar Games fece uscire GTA 3. Fino ad allora il concetto di open world non era mai stato utilizzato e dopo il capolavoro della grande R stellata il volto dei videogiochi sarebbe cambiato per sempre. Oggi infatti molti dei titoli che siamo abituati a giocare si basano proprio su quel principio di "mondo aperto" in cui è possibile girare liberamente per l'intera mappa e vedere il mondo intorno a noi svolgere attivamente la propria vita. Ogni genere ha avuto esponenti di questa filosofia, il fantasy di Skyrim e di Dragon's Dogma, i polizieschi di GTA e L.A. Noire, addirittura Batman Arkam city e Spiderman sono alla fine degli enormi sandbox in cui poter vagare molto spesso anche senza meta. In questo panorama super affollato si affaccia Sleeping Dogs sequel di quel True Crime che non troppa fortuna ebbe sulla vecchia generazione di console.
Ricordo ancora quando Rockstar Games fece uscire GTA 3. Fino ad allora il concetto di open world non era mai stato utilizzato e dopo il capolavoro della grande R stellata il volto dei videogiochi sarebbe cambiato per sempre. Oggi infatti molti dei titoli che siamo abituati a giocare si basano proprio su quel principio di "mondo aperto" in cui è possibile girare liberamente per l'intera mappa e vedere il mondo intorno a noi svolgere attivamente la propria vita. Ogni genere ha avuto esponenti di questa filosofia, il fantasy di Skyrim e di Dragon's Dogma, i polizieschi di GTA e L.A. Noire, addirittura Batman Arkam city e Spiderman sono alla fine degli enormi sandbox in cui poter vagare molto spesso anche senza meta. In questo panorama super affollato si affaccia Sleeping Dogs sequel di quel True Crime che non troppa fortuna ebbe sulla vecchia generazione di console.
La vita di Sleeping Dogs infatti è piuttosto travagliata dato che, qualche anno fa il progetto(True Crime: Hong Kong a quei tempi) fu cancellato dalla casa allora detentrice dei diritti del titolo, Activision. Square-Enix , forse ispirata dal buon successo ottenuto da Just Cause 2, ha quindi deciso di adottare il progetto e portarlo a compimento e, devo ammettere, ha decisamente fatto la scelta migliore.
La storia, pur non brillando per originalità, è molto ben narrata e anche i colpi di scena(in realtà a volte abbastanza telefonati) non mancheranno di divertire ed appassionare. Sleeping Dogs ci mette nei panni di Wei Shen, poliziotto infiltrato nel mondo delle bande malavitose di Hong Kong. Dopo aver trascorso parecchi anni in America il nostro personaggio, torna nella sua patria e reincontra quelle persone con le quali era cresciuto, le quali, ora, fanno parte delle varie bande che taglieggiano e spadroneggiano in tutta la città. La sua missione e' ovviamente quella di raccogliere informazioni, ma oltre al suo lavoro Wei ha anche delle motivazioni personali legate al passato della sua famiglia. Non andro' oltre nel racconto della storia per non rovinare l'esperienza di gioco agli amanti della narrazione, ma devo ammettere che l'atmosfera da "Film d'arti marziali orientale" c'è tutta. Gia' perche' uno dei punti di forza di Sleeping Dogs è proprio che oltre a guidare i veicoli, sparare, correre e fare tutto quello che i normali giochi del genere ci offrono, potremo anche combattere contro ondate di scagnozzi armati solo della nostra bravura nelle arti marziali. Il sistema riprende pari pari quello di Batman: Arkham City con un tasto assegnato a combo e attacchi normali, uno dedicato alle contromosse e infine un altro per le prese.
Durante i combattimenti il tipo e la potenza degli attacchi sono determinati da quanto velocemente e da come utilizzeremo il tasto di attacco, una pressione piu' lunga equivarrà ad un attacco piu' forte, mentre tre tocchi veloci rappresenteranno una serie di pugni in rapida successione. Afferrando gli avversari sara' possibile interagire con l'ambiente realizzando delle vere e proprie "pit fatality" come ad esempio sbattere il nostro nemico dentro un cassonetto o triturargli la faccia in una ventola o in un forno acceso. A seconda del tipo di azioni che compiremo guadagneremo punti poliziotto o punti malavita, un sistema molto simile a quello presente nella serie inFamous dove con un certo tipo di reputazione guadagneremo un tipo di attacchi mentre con l'altra ne guadagneremo un tipo diverso. Ogni missione che svolgeremo ci darà infatti un tot. di punti esperienza utili a salire di livello. Una volta aumentata la nostra conoscenza potremo sbloccare nuovi attacchi, nuove armi e nuovi vestiti.
Purtroppo il gioco non riesce a mantenere l'iniziale appeal fino alla fine, dato che, una volta acquisita un minimo di esperienza, i combattimenti risulteranno sempre piu' facili e, complice l'intelligenza artificiale non troppo ben tarata, risolvere le situazioni apparentemente piu' complicate si rivelera' invece oltremodo facile. Stesso discorso per le sezioni shooting in cui avremo a disposizione svariati tipi di armi e potremo utilizzare il classico sistema di coperture alla Gears of War. Peccato pero' che il sistema si riveli un po' fallace e tante volte ci troveremo costretti a ripetere piu' e piu' volte una medesima sequenza in cerca della migliore posizione ove nascondersi. Anche in questo frangente non brillano per intelligenza gli avversari che molto spesso si troveranno a fare da bersagli immobili senza neppure cercare riparo dai vostri proiettili. Il modello di guida scelto per il titolo United Front Games si presenta con una formula piu' improntata all'arcade che al realismo come aveva scelto invece di fare Rockstar col suo Gta IV, scelta secondo me alla fine azzeccata in quanto rende le sezioni a bordo di veicolo relegate comunque a fase più marginale dell'esperienza a favore di fasi piu' "giocate" .
Il comparto grafico e' buono e rende alla perfezione la magia e le luci di Hong Kong. Una delle grandi magie della famosa isola asiatica e' infatti il suo innegabile fascino creato da lanterne e neon, e proprio la riflessione di queste luci si veicoli, vetrine e ambienti, in generale e' resa molto bene, purtroppo un po' piu' scialbi sono i volti dei personaggi mai troppo espressivi, mentre sono ottime le animazioni delle scene di combattimento.
Insomma il pacchettone messo insieme da Square -Enix vince assolutamente la scommessa che l'editor ha deciso di tentare, e considerando che, insieme a Darksiders 2 e Trasformers 2 da inizio alla valanga di giochi che nei prossimi mesi invaderanno gli scaffali direi che siamo partiti col piede giusto. Pur non essendo il gioco perfetto, la voluta impronta cinematografica in assoluto stile "Hard Boiled" da al tutto un tono molto divertente che non manchera' di avvincere anche coloro che non amano piu' di tanto il genere Open world.
Voto 8/10
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